Il Battistero di Pisa

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Un battistero è una costruzione religiosa utilizzata per il rito del battesimo, comune nei primi secoli del Cristianesimo, ma in età romanica tipica quasi esclusivamente delle regioni dell’Italia settentrionale e centrale. L’esempio pisano è per dimensioni il maggiore allora innalzato.

L’edificio fu costruito a partire dal 1152 dall’architetto Diotisalvi, menzionato da un’epigrafe su uno dei pilastri all’interno della costruzione.

Ha una pianta circolare con un giro interno di pilastri e doppie colonne che dividono lo spazio centrale dalla navata anulare. La muratura a corsi regolari di marmi bianchi e grigi alternati è ritmata all’esterno da venti arcate che racchiudono i quattro portali, aperti in direzione dei punti cardinali, e le finestre. Al di sopra, una cornice regge una loggia di arcate continue su colonnine. La parte superiore fu proseguita in stile gotico da Nicola Pisano e dal figlio Giovanni dopo il 1277 e terminata alla fine del XIV secolo.

La pianta e lo schema generale della struttura mostrano una chiara somiglianza con la Rotonda dell’Anastasis della Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che i Pisani avevano visto ricostruire in seguito alle Crociate. Questo riferimento mostra il profondo legame tra Pisa e la Terrasanta e l’importanza che la città ha avuto negli eventi politici che hanno coinvolto la Palestina in tutto il XII secolo.

All’interno, pilastri e colonne reggono potenti arcature su cui si imposta una grande tribuna, anch’essa aperta da arcate sul vano centrale. Al di sopra poggia una doppia cupola, conica all’interno e a calotta all’esterno. Le colonne in granito provengono dalle isole d’Elba e di Sardegna e furono trasportate a Pisa per via marittima.

Le mensole e i capitelli più antichi dell’ordine terreno sono decorati con numerosi motivi figurativi in parte ereditati dal mondo antico, come la sirena bicaudata, o con figure animali e umane spesso in lotta tra loro, alludenti al combattimento tra il bene e il male, e sono opera della bottega di Guidetto, un artefice lombardo e attivo qui negli ultimi anni del XII secolo. La bottega della generazione successiva di artefici, della stessa origine, ha eseguito gli altri capitelli con mascheroni, testine e elementi vegetali più stilizzati, e ha terminato l’opera intorno al 1230.

Al centro della struttura si trova il fonte battesimale, opera di Guido Bigarelli, anch’egli proveniente dalla Lombardia, ed eseguito nel 1246. È a pianta ottagonale e mostra su ogni lato due riquadri rettangolari con grandi cornici a corona con motivi fogliati e un fiorone centrale, a forte rilievo e parzialmente traforati, posti su piani a intarsio marmoreo a tre colori: bianco, rosso e nero. Questi motivi riprendono quelli simili ma più antichi dell’altare del Battistero, dove sono poste lastre create dalla bottega di Guglielmo intorno al 1160.

All’esterno, il portale orientale, rivolto verso la Cattedrale, mostra sul montante sinistro la rappresentazione dei mesi attraverso i lavori agricoli dell’uomo in ciascuno di essi, su quello destro, insieme ad altre figurazioni, l’Ascensione di Cristo con Maria e gli Apostoli. Sull’architrave del portale trovano posto le storie di san Giovanni Battista, opera di collaborazione tra un maestro proveniente da Costantinopoli e artefici locali, e la raffigurazione di Cristo tra Maria, san Giovanni Battista, gli Evangelisti e angeli.

Nel periodo gotico l’edificio è stato completato con il pulpito di Nicola Pisano (1260), con storie della Vita di Cristo, un complesso scolpito tra i più importanti dell’arte europea del XIII secolo.